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GUERRIERO DI ROCCIA: il potere solido della fragilità e la possibilità di sbagliare

Aggiornamento: 31 mar 2022

L'arrampicata libera mi ha messo in contatto con l'archetipo del guerriero che nella mia ricerca personale, educativa e di counseling ha radicato in varie direzioni. L'arrampicata libera con la responsabilità di salire da primi e la possibilità di cadere in modo voluto e calcolato, mi ha permesso di esplorare il senso del potere, della forza maschile e della fragilità. In un gioco personale e di addestramento, prima di tutto individuativo per me, poi offerto ad altri come gioco di crescita, l'arrampicata e in particolare di contatto con quello che Arno Ilgner chiamerebbe GUERRIERO DI ROCCIA è stata ed è occasione esistenziale.

Il guerriero di roccia non ha vinti sul suo tracciato ma solo una via su cui costruire sé stesso e l'origine stessa del proprio potere personale. Non è vincitore di ogni difficoltà in roccia, ma casomai trasformatore dell'umiliazione di fallire in possibilità-gioco di riprovare con umiltà.

Ho usato questa esperienza formativa sia con la Montagnaterapia, l'Outdoor Education che con il Counseling Esperienziale.


Nel primo caso è nato il progetto METAXU'- UNA VIA DI MEZZO che in greco indica sia la via di mezzo sia l'anima, nel mito platonico del Simposio(daimon). Un progetto nato per la riabilitazione nelle dipendenze patologiche come esercizio- addestramento della propria gestione nel terreno precario dello squilibrio e della vertigine, quando l'arousal emotivo cresce. Al confine del contatto con la caduta si tiene a battesimo la propria solidità, la propria scelta in un contatto esperienziale diretto. Presidiando le due polarità estreme compresenti sulla scena sia di ritiro dissociativo dalla presenza reale sia di tuffo sregolato, impulsivo e compulsivo nella medesima, si vorrebbe sostenere la presenza di una regia magari aurorale o ai primi vagiti ma da rinforzare. Quindi gestione dell'esperienza è già intelligenza emotiva in controtendenza con le dipendenze patologiche e i disturbi di personalità ad esse più spesso correlate (borderline e narcisistico). Contro la fragilità narcisistica il guerriero di roccia mette in campo la presenza e l'attenzione sulla situazione.

In un corso di formazione di 5 uscite in cui l'arrampicata è il mezzo e non il fine per tenere a battesimo il proprio daimon. Come dice il mito platonico del Simposio l'anima (oggi la chiameremmo coscienza o centratura) nasce da Poros (Espediente) e Penia (Precarietà) e l'esperienza dell'arrampicata li rende entrambi presenti nel qui e ora. Come nelle arti marziali questo corso comporta delle prove finali in cui portare sù la corda da primi e la prova di volo sono cardini significativi del test stesso e comporta l'assegnazione di bandane colorate come nelle arti marziali. Un rapporto positivo con il volo è necessario per radicare la forza del guerriero di roccia.


Nel secondo caso con il counseling, l'ecocounseling e la formazione aziendale l'arrampicata si è mostrata un dispositivo efficace per esplorare il rapporto che si ha con la paura e il proprio potere personale (vedi ARRAMPICARE EMOZIONI), il rapporto maschile con la forza (vedi UOMINI IN EVOLUZIONE), nelle organizzazioni il significato e il senso del potere ed infine la relazione con il fallire e il cadere, tra impotenza e onnipotenza.


Per quanto l'arrampicata contatti questo archetipo in modo individuale le ricadute sulla relazione con gli altri sono immediate. Maestri che mi accompagnano il questo modo di leggere il guerriero di roccia oltre che Rock Warrior's way di Arlno Ilgner e Reset di Torre Vacca, personalità borderline di Otto Kernberg e narcisistiche di Kohut, addiction di Vicenzo Carretti e Daniele La Barbera, l'educazione interiore di Duccio Demetrio, il senso del conflitto del centro psicopedagogico per la pace di Piacenza CPPP di Daniele Novara e Diego Miscioscia, la gestione del conflitto Thomas Gordon, l'assertività e l'autostima di Edoardo Giusti, lo zen e le arti marziali di Taisen Deshimaru oppure l'aikido del guerriero invincibile di John Stevens, l'adolescente fragile e spavaldo Pietropolli Charmet e l'adolescente antisociale di Alfio Maggiolini, l'arte di essere fragili di Alessandro D'Avenia , gli archetipi dell' "Eroe dentro di noi" di Carol Pearson ma anche l'ombra di Carl Gustav Jung , la gestalt di Gonzague Masquelier ma anche l'under dog e l'upper dog di Fritz Perls, "spegni il fuoco della rabbia" di Tich Nath Han...


Antece

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