Ecopsicologia, neologismo di recente acquisizione nel panorama
delle terapie: “un movimento che è più vicino a una filosofia
che a una terapia“ e che racconta più una tendenza che un vero
campo definito. Organizza, disponendo anche tutte le tecniche
terapeutiche, un appuntamento tra psicologia (e in seconda
istanza anche l’educazione e la politica) ed ecologia. Il termine è
apparso per la prima volta nell’università di Berkeley (California)
nel 1989 e in Italia per la prima volta nel 1999. Al di là dei
molti risvolti sia sul piano dell’educazione ambientale sia sul movimento
politico ecologista, nel piano dei lavori di cura si colloca
all’interno delle terapie ad approccio umanistico (coinvolgendo
perciò anche il counseling (da cui ecocounseling): rogersiano, gestaltico,
psicosintesi, transpersonale e poi parzialmente anche la psicologia analitica di
matrice junghiana (Hillman James), nonché Gregory Bateson e
Fritjof Capra. Sempre a questo contesto culturale che riflette su
più piani sull’ecopsicologia si aggiungono Theodor Roszak (storico
della cultura), James Lovelock (scienziato inglese), Daniel
Goleman (psicologo), Edgar Morin (sociologo francese), Arne
Naess (filosofo norvegese).
Mi sembra in sintonia con le più recenti indicazioni sulla salute:
nella Carta di Ottawa del 1986 si intende per salute un benessere
bio-psico-sociale e cioè “realizzare aspirazioni e bisogni e
modificare o convivere con l’ambiente”, quindi ben oltre una salute
come assenza di male ma bensì come ben stare (edonismo)
ed espressività personale (eduaimonia) e ancor di più come attivazione
coadiuvata di contesti di salute, in cui non esistono
pazienti ma coautori di benessere (ecco il perché della sua declinazione
politica). L’ecopsicologia riporta questi contenuti sul
contesto dell’ambiente naturale.
D’altro canto l’aspetto psicologico apre una declinazione
nuova all’ecologismo: «l’ecologia deve quindi ampliarsi e contenere
e comprendere la preoccupazione per la salute mentale dei
singoli». Dove l’ambiente naturale per l’animale uomo è
quello di “una corporeità affettiva” e di attenzione alla sua “soggettività”.
M. DANON, Ecopsicologia, Edizioni Urra – Apogeo, 2006.
Io sto concludendo la specializzazione in Ecocounseling (2020) presso Ecopsichè di Ello (Lecco) - www.ecopsicologia.it .
Realizzati numerosi worshop in natura:
2010 e 2016 "Ri-trovarsi" sull'esperienza del perdersi. Bosco del Cansiglio 2010 (Vittorio Veneto) e Lago di Revine 2016 (Treviso). Condotti con Alberto Dea e Rita Sommacal (Punto Gestalt)
2011 "Corteggiarsi" sul corteggiamento. Sorapiss (Cortina d'Ampezzo)Condotti con Alberto Dea e Rita Sommacal (Punto Gestalt)
2013 "Animal-mente" sull'animale guida. Folgaria e addetratori di cani.
2014 e 2015 "Solstizio di inverno" sulla morte e la rinascita. Isola di San Servolo (Venezia)Condotti con Alberto Dea e Rita Sommacal (Punto Gestalt)
2015 "Equinozio di primavera" sul far nascere . Casera Mela (Erto) Condotti con Erika Marangoni.
2015 "Paesaggire" sulla ricerca di visione. Monti Lessini. Condotto con Nadia Gobbo.
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